Informatutto

Lo spumante argentino

12 Novembre 2023

Una breve storia dello spumante argentino

Lo spumante o champagne comparve in Argentina durante il periodo della “ Belle Epoque” ( 1890 – 1914 ), un gruppo di pionieri iniziarono a produrlo con il metodo tradizionale.

Nel libro “El vino del immigrante”, si può notare che il primo spumante Argentino fu lo “Champagne KALLES”, vinificato da Bodega Santa Ana in Guaymallèn, Mendoza, fondata nel 1891 dal Francese Charles Kalles. Questo spumante fu messo in commercio il 19 dicembre 1902. La produzione arrivò a essere tanto importante che nell’anno 1910 (anno del centenario della nostra patria) nelle cantine dell’ azienda si accumularono 500.000 bottiglie e si arrivò ad importare un milione di litri tra Champagne e Cava. Nel 1898 a Mendoza si era già installata la Bodega Lopez fondata da Josè Lopez Rivas, che tuttora sono i proprietari dell’azienda, giunti alla quarta generazione. La famiglia Lopez Rivas proveniva da un villaggio Spagnolo chiamato Algarrobo nei pressi di Malaga.

I primi buoni spumanti Argentini furono quelli di Bodega Arizu, Nazar Anchorena, Benegas, Trapiche, Toso; stiamo parlando degli anni ‘40 e ‘50. Fino agli anni ‘60, Toso e Trapiche mantennero una buona qualità. Quando arrivò il metodo Charmat e la produzione massiccia dello spumante, l’unica che prosegui con il metodo tradizionale fu la cantina Toso.

Nel 1925 Trapiche lanciò Monitor, il primo champagne Argentino elaborato da una azienda argentina. Un Blanc de Blancs, vinificato con sole uve bianche di Chardonnay, Chenin e Ugni Blanc, queste due ultime ancora oggi utilizzate per dare una nota di freschezza al vino oltre a garantire una buona resa produttiva in vigna. Allora si importavano solo 300.000 litri grazie al successo delle bollicine argentine che dal 1946 iniziarono ad essere esportate.

Senza dubbio gran parte della storia dello spumante argentino la scrisse la marca Duc De Saint Remy che nel 1912 veniva importato dalla Francia. Hector e Manuel Maglione (figlio del primo importatore) decisero di iniziare la produzione di spumanti in Buenos Aires (con uve provenienti dalla zona di San Juan) seguendo rigorosamente il metodo tradizionale champenoise. Le bottiglie prodotte con questo metodo furono commercializzate dal 1941 fino al 1983 in seguito vennero prodotte con il metodo charmat.

Altra icona è sicuramente la cantina Toso, che negli anni ‘60 creò il nome, divenuto in seguito molto popolare, di Federico De Alvear. La nota curiosa è che la produzione iniziò in Buenos Aires, nel quartiere di Caballito nel 1925 e nel 1950 venne trasferita a Guaymallèn nella zona di Mendoza. E se parliamo di icone, il nome che occupò la scena per molti anni ed è ancora oggi in auge è Chandon, creata nel 1959 in Agrelo, Lujan de Cuyo. L’azienda chiuse nel 2012 con 55 milioni di bottiglie prodotte e commercializzate negli ultimi 12 mesi.

In Argentina la vendita dello spumante aumentò del 166,41 per cento in 10 anni passando da 116.522,87 ettolitri del 2002 ai 310.428,65 ettolitri del 2012, dati diffusi dall’ Istituto Nazionale di Viticoltura ( INV ).

Nel 2012 circa 150 aziende Argentine produssero circa 417.000 ettolitri tra spumanti, frizzanti, aromatizzati dei quali 48.000 furono esportati, sempre secondo quanto diffuso dal INV.

Aumentando le vendite all’ estero nel 2012 si produssero 465.449 casse da nove litri, sempre da dati del INV.