Sono comunemente chiamate “capsule” (ma esistono altri modi di identificarli, come “lamine”, “lamierini”, “cappellotti”…) quei dischetti metallici che si trovano sulla sommità dei tappi di sughero a fungo, bloccati dalla gabbietta di sicurezza degli spumanti, champagne e vini frizzanti in generale. Molte aziende vinicole e cantine ne imprimono il loro logo o altri elementi identificativi, ma spesso propongono immagini o colori variegati per differenziare i loro prodotti o più semplicemente per un fattore estetico, altre volte proprio per farle diventare oggetto di ricerca per il collezionismo.
Sviluppatosi inizialmente in Francia e Spagna, l'hobby di collezionare le capsule è presto diventato una realtà ben consolidata e si è ormai affermato anche in Italia, dove la maggior parte dei collezionisti (oltre 250) convergono nel Club Collezionisti Capsule.
L’associazione “Club Collezionisti Capsule” si configura infatti come unico punto di riferimento nazionale sia per l’organizzazione di eventi, sia per l’edizione e l’aggiornamento dell’unico catalogo in formato cartaceo e digitale di capsule italiane, indispensabile strumento per ogni collezionista. La catalogazione analitica e dettagliata viene curata direttamente dal Club grazie alla consulenza di esperti in campo eno-gastronomico e nel campo della grafica e dell'informatica. Le capsule di vino frizzante italiano, con le loro differenze e varianti anche in riferimento alla stessa cantina, sono attualmente censite in un numero che si aggira intorno alle 8.500 unità.
Come ente di tipo associativo e senza scopo di lucro, che basa tutta la sua attività sull’apporto volontario e gratuito dei suoi associati, condivide le nuove impostazioni e le normative contenute nella recente riforma del Terzo Settore individuando nella categoria della promozione sociale la sua possibile collocazione. In tale contesto, quindi, l’Associazione si è costituita ed ha adeguato il proprio Statuto con l’obiettivo di svolgere, attraverso l’attività di collezionismo, scambio, informazione e coordinamento, in via esclusiva o quanto meno principale, le attività di interesse generale di cui alle lettere dell’articolo 5, comma 1, del Codice del terzo settore nel seguente ordine decrescente per attinenza:
i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo.
f) interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42).
d) educazione, istruzione e formazione professionale (legge 28 marzo 2003 n. 53) nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa.
Risvolti sociali direttamente o indirettamente derivanti dalle attività svolte dall’associazione possono essere:
Obiettivi, mezzi e strumenti individuati per lo svolgimento dell’attività istituzionale:
Siamo convinti che il vino italiano sia una delle migliori eccellenze riconosciute al nostro paese, e che possa diventare veicolo di sviluppo di altre attività, in particolare quella turistica e gastronomica, sia per attirare visitatori dall’estero, sia per incentivare il turismo interno tra le nostre regioni alla scoperta della enorme ricchezza e varietà, oltre che della qualità ed unicità, dei prodotti della nostra terra, contribuendo a far conoscere ed apprezzare ogni eccellenza locale ed il patrimonio storico, artistico, culturale, naturale ed economico e le tradizioni locali tipiche dell’Italia.
Valorizzando la cultura del vino e dei prodotti alimentari tradizionali e tipici della gastronomia, l’associazione vuole quindi offrire il suo piccolo contributo per promuovere la conoscenza e il consumo responsabile dei vini e di altre bevande alcoliche, ma allo stesso tempo sensibilizzare e sollecitare la popolazione ed i consumatori ad una maggiore conoscenza, apertura ed apprezzamento anche verso prodotti di altre regioni e altre culture e tradizioni nonché di quelle piccole realtà che fanno ricco il territorio e variegata la proposta di prodotti.
Il collezionismo di capsule ha anche un risvolto ecologico: quando il collezionista trova fuori dai cassonetti, sui marciapiedi, sui prati, nelle piazze dopo le feste di capodanno oggetti che possono servire alla propria collezione o rappresentare un oggetto per possibili scambi con altri collezionisti, li raccoglie per il proprio interesse, ma in questo modo evita che tanti oggetti metallici rimangano nell’ambiente, inquinandolo, o finiscano della raccolta indifferenziata. Anche la richiesta spesso rivolta a ristoranti, enoteche e bar di conservare le capsule con la relativa gabbietta metallica e il tappo di sughero evita che questi finiscano nel cestino dei rifiuti generici alimentando inquinamento e accumulo di rifiuti ed impedendo che possano essere destinati al riciclo.
A tal proposito, da tempo il Club collabora con iniziative di raccolta del sughero usato, per il suo riutilizzo a livello industriale in bio-edilizia, che a loro volta sostengono progetti a favore di opere di solidarietà o di utilità sociale (Tappodivino, appendice in Veneto e Friuli Venezia Giulia del progetto nazionale ETICO la cui filosofia si fonda su un concetto di sostenibilità totale, ambientale, economica e sociale, che negli anni si è tradotta in un percorso in continua ascesa, grazie anche a 35 partner su tutto il territorio nazionale, tra cui si annoverano enti, istituzioni, aziende, anche la Nazionale italiana di rugby e associazioni senza scopo di lucro operanti in ambito oncologico, prevalentemente pediatrico, destinatarie dei fondi raccolti).
(in questa pagina si parla della collaborazione del Club con l’iniziativa: https://www.tappodivino.it/gemellaggi).
Situazione attuale dell’associazione.
Dopo un periodo di oltre 20 anni di attività svolta come gruppo informale, nell’ottobre 2020 si è ufficialmente costituito con l’assegnazione del Codice Fiscale (91186480355) e Atto Costitutivo e Statuto registrati in data 13 novembre 2020 (Agenzia delle Entrate, ufficio territoriale di Modena, con numero 6555, atti privati, serie 3). Attualmente è gestito da un Consiglio Direttivo composto da 13 membri.